sabato, Aprile 20, 2024

A Piana e San Giuseppe Jato protestano gli acconciatori chiusi da marzo: fateci riaprire

Barbieri e parrucchieri, chiusi dal 12 marzo scorso, sono tra le categorie più colpite dalle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19. L’ipotesi di riaprire il 1° giugno preoccupa adesso gli acconciatori, che anche a San Giuseppe Jato e Piana degli Albanesi chiedono di poter tornare al lavoro. Oltre che dalle perdite economiche, sono preoccupati -infatti- dalla concorrenza sleale. Ovvero da chi, “in barba” alle regole e ai divieti, presta la propria opera a domicilio.

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“L’abusivismo rischia di far saltare tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi giorni”, protestano i parrucchieri Vanessa Dykens e Claudio Di Giovanni, che chiedono di poter riaprire. “I nostri locali – assicurano – già da prima erano sanificati, ma con tutte le precauzioni possibili continueremo a triplicare la sicurezza per noi e per i nostri clienti”. A raccogliere il “grido d’allarme” è Gioacchino Lo Giudice, del coordinamento di Base Riformista Sicilia del Pd.

“Ristoratori e commercianti – scrive in una nota – sono al collasso e un solo giorno che passa può essere fatale, il primo giugno è lontano per una regione dove i contagi sono molto contenuti e in diminuzione, bisogna ripartire con molta attenzione”. Una posizione che fa eco alla proposta del deputato nazionale Carmelo Miceli che ha chiesto una riapertura differenziata Regione per Regione.

E proprio in queste ore c’è in discussione la possibilità di una apertura anticipata in Sicilia. L’ipotesi è il 17 maggio. Per quella data “il governatore Nello Musumeci spera – si legge in una nota stampa della Regione – anche di strappare al premier Conte il permesso di riaprire le loro botteghe ai parrucchieri per uomo e per donna”.



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