giovedì, Aprile 25, 2024

Famiglia di sancipirellesi rinuncia al ritorno in Sicilia: “Fa tanta rabbia. Troppa ignoranza sul Coronavirus”

“Alle 6 e 30 il nostro aereo partirà da Malpensa – scrive Paolo-. Finalmente vedremo il mare. Rivedremo la nostra casa e festeggeremo il compleanno della nostra bimba con la nostra famiglia e gli amici più cari, dopo 6 mesi di lontananza.

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Questa doveva essere la nostra piccola vacanza in Sicilia con i biglietti fatti due mesi fa. Non siamo saliti su quell’aereo e alle 8 e 30 atterrerà senza di noi e senza una bimba impaziente di vedere i suoi nonni all’uscita dell’aeroporto”. Paolo vive in provincia di Milano per lavoro. Con lui la moglie e la loro bambina che sta per compiere 3 anni. Il suo sfogo, affidato ai social, è un “pugno allo stomaco”.

“Fa tanta rabbia, ma è la cosa giusta da fare. Come noi migliaia di altri “emigrati al nord” hanno fatto questa scelta, pur essendo perfettamente sani. Però continuo a leggere post che parlano di egoismo, di incoscienza, di inciviltà e di ignoranza. Continuo a vedere quella schifosa bottiglietta di Amuchina che dovremmo usare per sciacquarci la coscienza (noi?).

Continuo a vedere l’immagine della Sicilia con la scritta ” isolateci”. Alcuni virologi ed epidemiologi jatini hanno usato queste parole. Vedete: avete generalizzato, avete esasperato la situazione. Avete inneggiato ” tamponi per tutti”. Avete alzato barriere come se stesse arrivando la peste”.

Nei giorni scorsi sui social erano apparsi numerosi post che invitavano i “compaesani” che vivono fuori a “starsene al Nord”. Diversi Comuni hanno pubblicato avvisi che invitavano invece a comunicare il loro arrivo.

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