venerdì, Marzo 29, 2024

Gli studenti del Parlamento della legalità al Giardino della memoria

SAN GIUSEPPE JATO. Un lenzuolo bianco sul letto della “prigione” di Giuseppe Di Matteo. A deporlo ieri mattina nell’ex bunker di contrada Giambascio sono stati i giovani studenti arrivati da diverse città d’Italia per il “Festival della Legalità e della Gioia”.

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Ad organizzarlo a Monreale l’associazione “Parlamento della legalità internazionale”. Ad invitarli Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, presidente e vice presidente. “La giornata – raccontano – si è conclusa con un momento di preghiera interconfessionale con un segno tangibile di affetto e di amore verso il piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato, ucciso e sciolto nell’acido.

Un lenzuolo bianco firmato da tutti i presenti e posato sul lettino mentre la copertina veniva omaggiata dal maresciallo maggiore dei carabinieri Paolo Mazzeo, della stazione di Orta Nova”. Presenti gli studenti dell’Istituto “Francesco Ferrara” di Palermo e don Antonio Zito ha parlato a cuore aperto e visibilmente commosso come “Un luogo che richiama il sepolcro vuoto”.

L’11 gennaio del 1996, dopo 779 giorni di prigionia, Giuseppe Di Matteo venne strangolato nel casolare di contrada Giambascio. Pochi giorni prima del suo quindicesimo compleanno. A mettere una corda al collo fu Vincenzo Chiodo. Il corpo venne poi sciolto nell’acido e disperso nelle campagne su ordine dell’allora boss di San Giuseppe Jato, Giovanni Brusca.


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