giovedì, Aprile 25, 2024

Lo scontro tra Randazzo e Giammalva finisce in tribunale

SAN CIPIRELLO. Accusò l’ex sindaco “di aver fatto ciò che voleva”: citato in giudizio per diffamazione il presidente del consiglio comunale Giovanni Randazzo. Il prossimo 7 luglio dovrà presentarsi, insieme al suo legale Vincenza Lupo, davanti al Giudice di pace di Palermo per la prima udienza.

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L’accusa è di aver offeso la reputazione di Antonino Giammalva. E’ quanto deciso nei giorni scorsi dal magistrato Chiara Capoluongo della Procura della Repubblica di Palermo. A presentare querela era stato proprio l’ex primo cittadino. La vicenda risale al 17 maggio dello scorso anno: durante un’accesa seduta del Consiglio comunale, Randazzo parlò di “movimenti terra nell’ex area artigianale”, “cambi di incarichi dati a tecnici che avevano sempre lo stesso indirizzo”; “parcelle autorizzate in modo arbitrario”; “fatti anomali legati a somme urgenze” e “smanie di chi, alla sua ultima legislatura, pensava di poter fare quello che voleva”.

Un vecchio “cavallo di battaglia” dell’attuale presidente dell’assise cittadina che di Giammalva è stato a lungo alleato, prima della rottura nel 2014. In aula il presidente urlò più volte anche il nome di un tecnico la cui parcella sarebbe passata, a detta di Randazzo, “da 61 mila a 71 mila euro”. Nove giorni dopo quelle dichiarazioni pubbliche riprese dalla stampa locale, Giammalva presentò una querela. Ad assisterlo l’avvocato Francesco Spica, che ha già annunciato la costituzione di parte civile.

Quel 17 maggio furono però anche altre le tensioni in aula: il consigliere d’opposizione Antonio Crociata lasciò la seduta in aperta polemica: “Prendo le distanze – disse – da questa amministrazione e le motivazioni saranno chiare a tutti in futuro”.

Lo scontro partì nel 2014

Lo scontro tra Giammalva e Randazzo affonda ha radici nel lontano 21 gennaio del 2014, quando l’allora sindaco decise a sorpresa di azzerare la giunta. Poche settimane dopo arrivarono le dimissioni dei consiglieri di maggioranza, tra cui proprio Randazzo. In quei giorni alcuni consiglieri avevano fatto circolare voci legate ad una procedura di scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa. Un’ipotesi che però, in quegli anni, si rivelò infondata. Adesso invece il Consiglio comunale di San Cipirello è davvero in attesa di conoscere l’esito dell’accesso ispettivo antimafia voluto a novembre dalla Prefettura. (LEAS)


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