sabato, Aprile 20, 2024

Mafia: maxi-sequestro per tre imprenditori jatini

SAN GIUSEPPE JATO. La Dia di Trapani ha eseguito nei giorni scorsi il sequestro di beni e di conti correnti riconducibili agli imprenditori jatini Ciro Gino Ficarotta, 67 anni, del figlio Leonardo Ficarotta, 38 anni, e del nipote Paolo Vivirito, 40 anni.

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Il sequestro, per circa un milione mezzo di euro, ha colpito l’intero patrimonio aziendale della societĂ  agricola semplice “Vieffe”, proprietaria della tenuta agricola di oltre sessanta ettari in contrada Pionica a Santa Ninfa. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani – sezione misure di Prevenzione, su proposta del direttore della Dia. Nei confronti dei tre è stata proposta, inoltre, la misura della sorveglianza speciale di polizia, con obbligo di soggiorno, perchĂ© ritenuti appartenenti a Cosa Nostra.

Dalle indagini sono emerse, infatti, infiltrazioni della mafia trapanese negli investimenti immobiliari sui terreni agricoli, offerti all’asta nell’ambito di procedure esecutive. Proprio per questo, i tre, insieme ad altri uomini, sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, confermata dal Tribunale del Riesame.

Di fondamentale importanza sono state le testimonianze dei collaboratori di giustizia Attilio Fogazza, Nicolò Nicolosi e Lorenzo Cimarosa e la valorizzazione delle conversazioni criptate tra Vito Gondola, già reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, e altri soggetti ritenuti mafiosi, nell’ambito del procedimento finalizzato alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro.

Era emerso un intervento di Salvatore Crimi e Michele Gucciardi, ritenuti rispettivamente i capi delle famiglie mafiose di Vita e Salemi, nella gestione di una grossa operazione, finalizzata alla speculazione immobiliare attraverso l’acquisto, in un’asta giudiziaria, di una vasta tenuta agricola di oltre sessanta ettari a Pionica, nel comune di Santa Ninfa, e la successiva rivendita alla Vieffe, società agricola riconducibile ai tre imprenditori di San Giuseppe Jato.

L’azienda agricola, di proprietĂ  della moglie di Antonio Salvo, nipote dei cugini noti esattori salemitani Nino e Ignazio Salvo, era stata formalmente acquistata all’asta da Roberto Nicastri, ritenuto prestanome del fratello Vito, l’imprenditore “re” dell’eolico, giĂ  sorvegliato speciale, per poi essere ceduta alla Vieffe dei Ficarotta e di Vivirito per un importo di 530.000 euro.

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