giovedì, Aprile 25, 2024

Monte Iato. Ritrovate due minorenni che si erano smarrite nel bosco di notte

SAN GIUSEPPE JATO. Notte di paura con lieto fine su monte Iato, dove due minorenni si erano smarrite.

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Da anni, alla vigilia del 25 aprile, gli adolescenti jatini sono soliti raggiungere la vetta del monte per dormire in tenda e aspettare l’alba all’interno nel bosco. Un’usanza che vede però come protagonisti ragazzini che vanno perlopiù dagli undici ai 17 anni. E ieri notte due di loro, una quindicenne ed una sedicenne, hanno vissuto attimi di terrore. Partite dalla Chiesetta delle Anime Sante a San Giuseppe Jato, avevano deciso di raggiungere il boschetto attraverso il sentiero storico-naturalistico del “Camposanto vecchio”. Un’antica mulattiera che si snoda su un’area rimboschita con pini.

Le due giovani amiche, entrambe di San Giuseppe Jato, si erano messo imprudentemente in cammino col buio. Ed era l’una di notte quando si sono rese conto di aver perso la traccia del sentiero e di essere finite in una zona più impervia. Nonostante la comprensibile paura, le due adolescenti sono riuscite a lanciare l’allarme telefonando al 112 dei carabinieri. Immediate sono così scattate le ricerche da parte dei carabinieri della due stazioni limitrofe di San Giuseppe Jato e San Cipirello. E grazie alla geo-localizzazione degli smartphone delle ragazze sono riusciti e rintracciarle a quota 750 metri e metterle in salvo. Fondamentale è stato l’uso delle funzioni di WhatsApp.

Alle operazioni di ricerche, guidate personalmente dai due comandanti di stazione, hanno preso parte anche i vigili del fuoco di Palermo. Le due giovani jatine alle due del mattino sono state rintracciate da un maresciallo fuori servizio. Impegnative e lunghe sono state però le operazioni di salvataggio per riportare giù le due ragazze che hanno potuto riabbracciare le loro famiglie all’alba.

Un lieto fine in una storia che poteva invece davvero finire male. Il sentiero montano intrapreso dalle due giovani è lungo 2 chilometri e 400 metri su un dislivello di 340 metri. Alcuni tratti sono resi più impervi dalla vegetazione e dal crollo di alcuni rami. Complice il buio della notte non è difficile perdersi e finire fuori dai percorsi in zone ripide e rischiose.

LEANDRO SALVIA
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