venerdì, Marzo 29, 2024

Omicidio Agnello: le indagini

Due le piste che potrebbero aver portato all’uccisione di Nunzio Agnello: una è legata alle sue frequentazioni sentimentali, l’altra è invece parte da un giro di affari di cui l’uomo, all’insaputa di tanti, faceva parte.

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SAN CIPIRELLO. Nunzio Agnello abitava in via Sandro Pertini, insieme alla madre Rosa, al fratello Giuseppe e alla sorella Giovanna. L’altra sorella, Piera vive all’estero. Dopo aver conseguito un diploma all’istituto d’arte a Monreale, Nunzio aveva frequentato per un po’ un corso universitario. Disoccupato, da anni percepiva una pensione di invalidità per alcuni disturbi da cui era affetto.

Da tutti conosciuto col nome di Marzio, frequentava la parrocchia come volontario. Ed era solito passare i pomeriggi seduto davanti la porta di casa o ai tavolini di un caseificio-panineria in via Berlinguer. Frequentava spesso anche un’agenzia assicurativa che ha sede nel suo quartiere. La famiglia, conosciuta un po’ da tutti in paese, possiede anche una casa nella vicina via IV novembre, dove, dietro un muretto in cemento, è stato trovato il corpo senza vita di Nunzio. Dal racconto dei familiari sembra che il quarantunenne fosse uscito di casa giovedì sera alle 19 e 45 dopo aver ricevuto una telefonata. E sembra che abbia percorso a piedi un tratto di via Badolato e di via Puleo fino ad una piazzetta, dove aveva una appuntamento con un conoscente.

Da allora la famiglia non ha avuto più sue notizie. Venerdì la sorella Giovanna aveva tentato più volte, ma invano, di sentirlo al telefono. “Risultava irraggiungibile – raccontano i fratelli – e avevamo già in mente di sporgere denuncia per la sua scomparsa”. Sabato all’alba invece la terribile scoperta. “Ero andato come ogni mattina – racconta Giuseppe, il fratello della vittima – a controllare la casa che abbiamo qui vicino. Ho sentito cattivo odore e ho visto il corpo per terra davanti la porta, nascosto dietro al muretto. Così ho chiamato i soccorsi”. Accanto c’era lo zainetto di colore nero che Nunzio portava sempre con sé.

La morte tra giovedì e venerdì

L’ipotesi più probabile al momento è che l’uomo sia stato percosso a morte tra giovedì e venerdì in un luogo distante e diverso da casa. Dove solo successivamente il corpo è stato trasportato e gettato. Davanti l’immobile, una palazzina a tre piani, si notano i segni di pneumatici. I rilievi e le rispese da alcune telecamere di video-sorveglianza presenti in paese potrebbero fornire indizi utili. Mentre l’autopsia, disposta dal Pm, potrà chiarire le cause del decesso. Che sembrerebbe avvenuto diverse ore prima del ritrovamento.

Due le piste dietro l’omicidio

E sono finora due le piste che potrebbero aver portato all’uccisione di Nunzio Agnello: una è legata alle sue frequentazioni sentimentali, l’altra invece parte da un giro di affari di cui l’uomo, all’insaputa di tanti, faceva parte. Di Nunzio tutti in paese conoscevano, infatti, l’orientamento sessuale perché non ne aveva mai fatto mistero. In pochi invece sanno che da due anni era anche il titolare di una impresa edile con sede proprio in via IV novembre. La ditta è stata registrata a suo nome il 3 ottobre del 2017, ma di fatto sarebbe stata gestita da un imprenditore residente a Partinico. Agnello, che sarebbe stato dunque un prestanome, di recente era finito anche all’attenzione delle forze dell’ordine per un presunto tentativo di truffa. Per questo due settimane fa era stato fermato a Palermo dagli agenti della polizia insieme a due presunti complici. Sembra che i tre stessero tentando di accedere ad un finanziamento. (LEAS)
LEANDRO SALVIA

Giornale di Sicilia



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