giovedì, Aprile 18, 2024

Parenti e amici dei boss nell’Isola dei bambini

SAN CIPIRELLO. C’erano parenti di mafiosi e di un consigliere comunale tra gli assunti al micro-nido di Cozzo Reginella. Un servizio atteso per 30 anni su cui grava adesso l’ombra della politica e di Cosa nostra.

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Nelle 260 pagine di motivazioni che hanno portato il Consiglio dei Ministri a scogliere il Comune di San Cipirello c’è, infatti, anche l’affidamento dell’asilo comunale. Un servizio da 410 mila euro finanziato dal Ministero dell’Interno che ne ha poi scoperto i lati oscuri. Durante l’accesso ispettivo voluto dal Prefetto di Palermo Antonella De Miro è saltata fuori, infatti, “l’illegittimità della procedura di aggiudicazione della gara”.

L’affidamento all’Associazione temporanea di Imprese è viziato dall’esclusione di una cooperativa concorrente. A fare luce sono stati gli ispettori del Viminale e i carabinieri della compagnia di Monreale. Secondo la ricostruzione dell’indagine una cooperativa venne esclusa con un pretesto burocratico: aveva inserito l’offerta tecnica ed economica nella busta contenente la documentazione amministrativa. Si trattava però di buste “virtuali”, perché l’invio era avvenuto tramite sistema telematico.

Gara irregolare che favorì due coop

La commissione di gara – sostengono gli inquirenti – avrebbe potuto riordinare i vari allegati senza aprirne il contenuto. Scelsero invece di escludere la cooperativa palermitana, aggiudicando così il servizio ad un’associazione composta da due società di Partinico e di Palermo. Che avevano beneficiato del “soccorso istruttorio” negato invece alla concorrenza. Il sospetto dei carabinieri e dei commissari prefettizi è che la procedura sia stata finalizzata a favore di un’associazione di cooperative su cui gravano adesso i sospetti: il presidente di una delle due è, infatti, cognato di Ignazio Bruno, condannato in Corte d’Appello per associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti. La cooperativa gestisce da tempo e senza particolari problemi servizi analoghi in altri Comuni siciliani. Così come fa l’altra società di Partinico.

Assunzioni sospette

A San Cipirello però sono state le assunzioni a far scattare l’allarme: tra i dipendenti del micro-nido figurano, infatti, una familiare del presunto capo mandamento Giuseppe Caiola e la nipote di Giuseppe La Rosa, l’ex collaboratore di giustizia accusato di avere ripreso frequentazioni e affari malavitosi. Ma c’è anche una figura vicina a Giuseppe Rumore ed un’altra legata al sorvegliato speciale Giuseppe Reda. Tra gli assunti c’è inoltre la moglie di un consigliere di maggioranza. A sollevare la vicenda fu lo scorso anno il Giornale di Sicilia che raccolse la protesta dell’opposizione consiliare. Ci fu però anche un esposto anonimo. (LEAS)

L’inaugurazione

Giornale di Sicilia

Pizza in Piazza


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