martedì, Aprile 23, 2024

Quando Ligabue atterrò a Desisa, tra San Cipirello e Partinico

SAN CIPIRELLO. (leas-gds-27-7-2008) Luciano Ligabue sulle terre strappate alla mafia per dimostrare che il rock è anche speranza.

Pubblicità
Officina Inzirillo


Ieri pomeriggio il cantante emiliano è stato ospite della cooperativa “Pio La Torre”, che nelle campagne del Monrealese gestisce i terreni confiscati ai boss di Cosa nostra. Insieme a don Luigi Ciotti di Libera Terra, Ligabue ha preso parte alla cerimonia di piantumazione del primo albero di ulivo.

Il terreno, che si trova in contrada “Desisa”, è quello confiscato a Giovanni Genovese, uno dei vecchi boss della famiglia di San Giuseppe Jato. Lo scorso 14 giugno un incendio aveva distrutto il vecchio uliveto. Così dall’Emilia è partita la campagna di sottoscrizione per acquistare nuove piante da donare ai giovani della cooperativa.

I primi a raccogliere il messaggio sono stati proprio i cittadini di Correggio, patria del rocker emiliano. Ieri, prima di salire sul palco del velodromo per l’ultima tappa del suo tour, Ligabue ha voluto prendere parte alla cerimonia nelle campagne che si estendono di fronte San Cipirello. «Benvenuto sulle terre liberate dalla mafia», è la prima cosa che gli dicono quando scende dall’auto.

Maglietta grigia e occhiali da sole, il Liga sorride e stringe mani. Sono quelle dei giovani della cooperativa che lavora le terre confiscate. «Quando lo abbiamo invitato – racconta Salvatore Gibiino della “Pio la Torre” – ha subito detto di sì».

Ad accogliere la rock star ci sono anche i sindaci del consorzio Sviluppo e legalità e un centinaio di fans. L’evento era coperta dal massimo riservo, ma quando si è sparsa la voce, ci è voluto un attimo perché le colline della valle dello Jato si trasformassero in un “Ligabue fan club”. «La musica può essere strumento per costruire giustizia e veicolare un messaggio di legalità – fa notare don Ciotti –, per questo chiediamo a Ligabue di darci una mano per realizzare un megaconcerto contro la mafia».

Un altro richiesta arriva da Enzo Di Girolamo, sindaco di Altofonte e presidente del consorzio che gestisce i terreni confiscati: «La sua presenza può essere di grande aiuto per fare conoscere a tanti giovani il lavoro realizzato dai ragazzi di queste cooperative».

Ligabue lo sa e per questo ha sfidato il sole e la polvere della provincia palermitana. «Questa è una terra forte, dove la gente ha preso nel bene e nel male la sua immagine. Una terra che vive di contrasti forti, ma che è capace di grande tenacia. E io col mio rock cerco sempre di trasmettere un’idea di speranza». Ci è riuscito anche ieri, “su e giù da un palco”.
LEANDRO SALVIA (Giornale di Sicilia_Spettacoli_ 27_07_2008



Altri Articoli interessanti

- Adv -

News Popolari