venerdì, Aprile 19, 2024

Raccolta differenziata: San Cipirello e San Giuseppe Jato nella “top ten” dell’Isola

Sono 133 i Comuni siciliani che 2019 hanno superato una percentuale di raccolta differenziata del 65 per cento. Tra questi ci sono San Cipirello e San Giuseppe Jato, che fanno parte dell’Aro “Jato Ambiente”.

Pubblicità
Officina Inzirillo


Il primo Comune “riciclone” nell’Isola è nel Messinese: Longi con il 90,4% di raccolta differenziata. Al secondo e terzo posto ci sono due centri dell’agrigentino: Villafranca Sicula (’88,2%) e Calamonaci (87,4). Al quarto posto si trova San Cipirello che con l’87% per cento, è il comune più virtuoso della provincia di Palermo. Tra i primi dieci Comuni c’è anche San Giuseppe Jato che ha raggiunto la quota dell’83%. I dati vengono raccolti dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti sulla base delle comunicazioni periodiche dei Comuni. Che a sua volta si basano sui formulari forniti dalle ditte.

La Regione venerdì premierà a Catania i Comuni ricicloni: in tutto 243 che hanno superato il 65% di raccolta differenziata. La tre giorni, che prende il via domani, si terrà al teatro dell’Ente Fieristico “Le Ciminiere” di, nell’ambito della manifestazione “Ecomed Progetto Confort – Salone dell’ambiente”.

Nel 2018 San Cipirello era passata dal 64 al 91%


Tra i Comuni virtuosi c’è dunque San Cipirello, che per il 2019 fa registrare il quarto miglior dato in Sicilia. Nel 2018 era stata raggiunta l’ottima media del 79,4%. In pochi mesi si era passati, infatti, dal 64,2%, di febbraio, all’91.70% di settembre. Ed a sorprendere è soprattutto il dato relativo ai rifiuti non differenziabili destinati alla discarica: da 40 tonnellate di febbraio a 11,5 di settembre. Un risultato ottenuto nonostante fosse cresciuto il quantitativo di rifiuti raccolti: 28 tonnellate in più.

A settembre del 2018, in media, ogni famiglia avrebbe differenziato 10 chili di vetro (la media nazionale è di 5 chili). Era cresciuto anche il dato relativo alla raccolta della carta: in sei mesi si è passati da 16,8 tonnellate a 25,28. Oltre 13 chili al mese per famiglia.

La gestione dei rifiuti tra i motivi dello scioglimento per mafia


E proprio la gestione dei rifiuti è stato uno dei punti cruciali dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose: tra le tante motivazioni era venuta fuori –infatti- anche l’anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori pubblici. In particolare nel settore dei rifiuti, tra il 2017 e il 2019, “è emerso un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono «vicini» al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità”.


Altri Articoli interessanti

- Adv -

News Popolari