giovedì, Aprile 18, 2024

Raccolta rifiuti: la ditta Mirto nella bufera

L’interdittiva antimafia per la ditta “F Mirto srl” era nell’area da settimane. Lo scioglimento del Consiglio comunale di San Cipirello e la successiva pubblicazione delle motivazioni lo avevano fatto presagire. L’affidamento del servizio dei rifiuti è stato, infatti, uno dei tanti punti cruciali dell’accesso ispettivo al Comune di San Cipirello.

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La gestione dei rifiuti a ditte ritenute vicine alla criminalità

Nelle motivazioni si legge: “è emerso un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono «vicini» al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità”. In particolare l’impresa la cui gestione sarebbe nelle mani di una figura considerata un tempo vicina a Balduccio Di Maggio e Giuseppe La Rosa. Il “dominus” della ditta nel 2002 venne –infatti- arrestato dalla Dia con l’accusa di associazione mafiosa, danneggiamenti ed estorsione. Nel 2004, però, proprio le dichiarazioni dell’allora collaboratore di giustizia La Rosa, pur confermando amicizie e frequentazioni con il clan, scagionarono l’imprenditore sancipirellese dalle accuse.

L’indice degli ispettori inviati dal Ministro dell’Interno è puntato inoltre sulla gara del 2018 per il conferimento della frazione organica presso l’impianto di stoccaggio, “caratterizzata da numerose anomalie, in particolare per quanto riguarda la valutazione delle offerte”. In pratica l’impresa di San Cipirello avrebbe beneficiato di un particolare «diritto di prelazione» rispetto alle concorrenti”.

Affidamenti arbitrari del sindaco Geluso

Nel 2018, a luglio e a novembre il Comune, a guida Vincenzo Geluso, “premiò” inoltre la ditta locale con 233 mila euro di affidamenti per le buone percentuale di raccolta differenziata raggiunta (92%). E lo fece con due proroghe ritenute “arbitrarie” dalla commissione ispettiva inviata dal Ministero dell’Interno. Tra le “giustificazioni” dell’ex sindaco per il mancato ricorso alla gara c’era anche l’impasse burocratico che frenava l’entrata in funzione dell’Aro di San Giuseppe Jato e San Cipirello. L’Ambito di raccolta ottimale “Jato ambiente” che invece è stato “messo in movimento” dopo l’arrivo dei commissari straordinari. E nei giorni scorsi è già stato pubblicato un bando per garantire 9 mesi del servizio di raccolta in entrambi i Comuni. (LEAS)
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