giovedì, Aprile 25, 2024

San Giuseppe Jato, nuovo stop al cantiere del palazzetto e piscina

SAN GIUSEPPE JATO. Stop ai lavori nel cantiere di contrada Mortilli: a rischio la realizzazione del palazzetto dello sport e della piscina. Da metà aprile sono andati via operai e i mezzi della ditta “Sikelia costruzioni”, che eseguiva le opere.

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L’impresa di Santa Venerina ha avviato la procedura del concordato preventivo per ragioni di insolvenza. All’orizzonte ci sarebbe però una cessione del ramo d’azienda. La quarta volta dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto. A vincere la gara nel 2010 era stata, infatti, la ditta “Costruzioni Pozzobon S.p.A” di Acireale, con un ribasso del 38,7 per cento. L’importo a base d’asta era di 5 milioni 160 mila euro. Dopo due diverse cessioni del ramo d’azienda, l’appalto è però passato alla ditta “Bosco Aldo” di Acireale e successivamente alla Sikelia di Santa Venerina.

Vicende giudiziaria avevano tenuto ferma l’opera per anni. E a novembre i lavori erano stati bloccati da un sequestro preventivo eseguito dai carabinieri per irregolarità nella fornitura dei materiali. A marzo la ripersa dei lavori, ma a rilento. “Da tempo – fa sapere il sindaco Rosario Agostaro – avevamo notato un anomalo andamento del cantiere”. Di qui i tre ordini di servizio per sollecitare la ditta.

“Stiamo valutando – ci dice il sindaco – la possibilità di una rescissione in danno del contratto. Il nostro obiettivo è completare l’opera e le continue cessioni del ramo d’azienda non ci fanno bene sperare”. Due anni fa la giunta Agostaro, appena insediata, raggiunse un atto transattivo con l’impresa catanese: 200 mila euro in tre rate. “Finora – fa sapere il primo cittadino – è stata pagata solo la prima rata da 100 mila euro. Settanta dei quali con somme in detrazione”. Lo scopo dell’accordo era chiudere un contenzioso che di fatto aveva bloccato la realizzazione dell’opera dal 2014. In quella circostanza il Comune jatino chiese, oltre alla ripresa dei lavori, anche la stipula di una polizza assicurativa da 900 mila euro a garanzia del completamento del cantiere.

In caso di fallimento però San Giuseppe Jato non incasserebbe un solo centesimo. Così, tra le ipotesi al vaglio, c’è anche l’affidamento dei lavori alla ditta che nel 2010 giunse seconda in sede di gara. Da potere spendere ci sono, infatti, ancora oltre 3 milioni di euro. Alle tre imprese erano stati finora pagati complessivamente circa 1 milione e 700 mila euro. 800 mila euro sono stati invece spesi per incarichi esterni ed interni al Comune. Ed altri 272 mila euro sono serviti per pagare gli espropri dei terreni. (LEAS-foto leas)

LEANDRO SALVIA

Giornale di Sicilia del 31/05/2019

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