sabato, Aprile 27, 2024

Da bunker di mafia a giardino di speranza

SAN GIUSEPPE JATO. “In questo luogo si è consumato un orrore inenarrabile coerente con quello che la mafia fa ancora oggi col traffico di droga”. A dirlo è stato il prefetto Giuseppe Forlani che ieri ha preso parte alla cerimonia di presentazione del “Nuovo Giardino della memoria” in contrada Giambascio. Dove sorgeva l’ex bunker dei Brusca e in cui venne tenuto prigioniero ed ucciso il piccolo Giuseppe Di Matteo. A leggere la deposizione con cui il collaboratore Vincenzo Chiodo raccontò in aula la terribile esecuzione del quindicenne è stato l’attore jatino Paolo Di Piazza. Nell’anfiteatro di Giambascio sono poi risuonate le note di speranza del giovane violinista Bogdan Bernardo Nardi.

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Il progetto prevede attività nei fine-settimana

Il progetto, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede la riqualificazione del giardino realizzato nel 2008. A gestire le attività è il Gruppo Archeologico Valle dello Jato in partenariato con il Comune guidato da una commissione straordinaria. Nei mesi scorsi le scuole del territorio sono state inoltre coinvolte nella realizzazione degli orti storici. “La struttura – ci dice Antonio Alfano, presidente del Gruppo Archeologico – conserva la memoria di una tragedia ed è stata scelta quale luogo di incontro per la conoscenza di un territorio che è stato fortemente caratterizzato da componenti di delinquenza ma allo stesso tempo da importanti attività antimafia e di riscatto civile”. Per farlo si organizzeranno attività nei fine-settimana estivi e autunnali. D’inverno il giardino, nascosto tra le campagne dello Jato, diventa purtroppo difficilmente accessibile per le precarie condizioni del sistema viario.

Ieri invece ha potuto ospitare anche il progetto “Libera la natura”, promosso e sviluppato dall’associazione Libera e dal Gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato. Spazio anche all’iniziativa “L’albero della nostra memoria”, dedicato ai cittadini jatini che si sono distinti per azioni meritevoli. Diciassette nomi dipinti su mattonelle realizzate con la plastica riciclata grazie al progetto “Generazioni virtuose – azioni di riciclo mai viste” sostenuto da Fondazione con il Sud. (LEAS)
LEANDRO SALVIA Giornale di Sicilia del 28/05/2022

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