venerdì, Aprile 26, 2024

Raccolta differenziata: San Cipirello è tra i Comuni virtuosi

Cresce la percentuale di raccolta differenziata in Sicilia. I dati, relativi ai primi quattro mesi di quest’anno, sono stati raccolti dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti sulla base delle comunicazioni periodiche dei Comuni.

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Tra i Comuni virtuosi c’è San Cipirello che, nei primi quattro mesi del 2019, ha raggiunto una media dell’87,8 per cento di raccolta differenziata dei rifiuti. Il quarto miglior dato in Sicilia. Nel piccolo centro che sorge alle pendici di Monte Iato sono ormai sei anni che le mille e 900 famiglie residenti separano i rifiuti domestici. E lo scorso anno era stata raggiunta l’ottima la media del 79,4%.

Nel 2018 la media era stata del 79,4%

In pochi mesi si era passati, infatti, dal 64,2%, di febbraio, al 91,70% di settembre. Ed a sorprendere è soprattutto il dato relativo ai rifiuti non differenziabili destinati alla discarica: da 40 tonnellate di febbraio a 11,5 di settembre. Un risultato ottenuto nonostante fosse cresciuto il quantitativo di rifiuti raccolti: 28 tonnellate in più. Per l’allora sindaco Vincenzo Geluso, la cui amministrazione è stata sciolta giungo per infiltrazione mafiosi, i meriti erano del “gestore del servizio”. Ovvero la ditta “F. Mirto srl” di San Cipirello, che lo scorso 13 agosto ha ricevuto una interdittiva antimafia da parte della Prefettura. Due settimane fa, però, il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’impresa. La trattazione collegiale del ricorso è prevista per il prossimo 10 ottobre.

La gestione rifiuti tra i motivi dello scioglimento

Da tre mesi il Comune di San Cipirello è guidato da tre commissari straordinari, che si sono insediarti dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose proposto dal Ministro degli Interni e deliberato dal Consiglio dei Ministri. E proprio la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti è stato uno dei punti cruciali dell’accesso ispettivo voluto dalla Prefettura di Palermo: tra le tante motivazioni, era venuta fuori –infatti- anche l’anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori pubblici, con un’indebita ingerenza degli organi politici sull’operato degli organi amministrativi. In particolare nel settore dei rifiuti “è emerso un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono «vicini» al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità”.


La ditta che ha gestito il servizio nei primi quattro mesi “virtuosi” di quest’anno si occupa della raccolta dei rifiuti in paese dal marzo del 2018 fino al mese scorso. Dopo una prima aggiudicazione col ribasso del 76%, beneficiò – infatti – di due proroghe, volute dall’allora sindaco Vincenzo Geluso, come “premio” per un servizio “a regola d’arte” e per i buoni risultati raggiunti proprio nella differenziata. “Come se – si legge nel decreto di scioglimento del Comune – tale circostanza fosse un evento straordinario che consentiva di derogare alle norme di legge”. Dopo due proroghe, per complessivi 233 mila euro, la ditta si aggiudicò a gennaio la gara per la gestione del servizio per i primi quattro mesi di quest’anno. Ma stavolta con un ribasso del 20%. Il servizio venne affidato dal Comune “nonostante – si legge nella relazione prefettizia – la decadenza della procedura per il mancato perfezionamento della gara”. Anomalie che fanno adesso da pesante cornice agli invece ottimi risultati ottenuti nelle raccolta. (LEAS)
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