sabato, Aprile 27, 2024

Albicocche e sangue. Domani a San Cipirello il libro-inchiesta di Bommarito

La sera del 13 giugno 1983, in via Scobar a Palermo, un commando di killer di Cosa nostra uccise il capitano Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere scelto Pietro Morici. Tutti e tre in servizio alla compagnia di Monreale, che tre anni prima aveva visto morire per mano mafiosa un altro valoroso capitano: Emanuele Basile, ucciso a Monreale la sera del 4 maggio del 1980.

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A ricostruire l’intera vicenda è Francesca Bommarito, sorella dell’appuntato ucciso in via Scobar, nel libro “Albicocche e sangue”, che verrà presentato domani (23 febbraio) a San Cipirello. L’appuntamento è alle ore 17 e 30 nella sala riunioni dell’ex municipio di via Roma. A dialogare con l’autrice, dopo i saluti del sindaco Vito Cannella, sarà il giornalista Leandro Salvia. All’iniziativa sarà presente anche Salvatore, figlio di Giuseppe Bommarito. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è organizzata da Libera Terra in collaborazione con le associazioni Pro Loco e Kaleidos Cultura e Natura.


Il volume è un diario doloroso e commovente che scorre sul filo delle investigazioni. Francesca Bommarito, psichiatra e psicoterapeuta, ricostruisce le tappe e i retroscena di una storia archiviata frettolosamente e per troppo tempo dimenticata. L’appuntato Bommarito non morì “per caso”, come si volle far credere. Il volume racconta come la sua esecuzione faceva parte di un disegno ben preciso per eliminare un uomo integerrimo. Un carabiniere che, avendo lavorato a fianco del capitano Basile, era la memoria storica dell’Arma in un territorio in cui imprenditoria e mafia stringevano accordi. Il libro d’inchiesta cita una precisa e coraggiosa relazione di servizio firmata da Bommarito. Le indagini di cui era a conoscenza riguardavano, infatti, il mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, di fanno parte anche Altofonte, Monreale e San Cipirello.

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