venerdì, Aprile 26, 2024

Fatture false, arrestato l’ex pentito La Rosa

Gli indagati dell’Operazione “Pupari 2.0” sono 21 e sono coinvolte nell’inchiesta 20 società

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I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Padova, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Rovigo, hanno arrestato 7 persone, accusate di aver fatto parte di un’associazione a delinquere dedita alla commissione di reati fiscali. Perquisizioni sono state compiute in Veneto, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.

E le indagini, partite all’inizio del 2018, riguardano Giuseppe La Rosa, 56 anni, originario di San Cipirello, ma residente da tempo nel Padovano, già condannato per mafia per essere stato a disposizione del boss Balduccio Di Maggio e che per un periodo è stato pure collaboratore di giustizia. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio lui il presunto capo della banda, che si sarebbe occupata di un grosso traffico di pellet, ricorrendo anche a fatture per operazioni inesistenti per evadere l’Iva. Nell’inchiesta è coivolta anche la figlia dell’ex pentito, Rosanna, ed il nipote di San Cipirello, Michele Lo Greco.

L’attività investigativa è riuscita a ricomporre e smascherare una ingegnosa e complessa frode fiscale, architettata dai La Rosa, secondo l’accusa, entrambi amministratori di fatto di diverse società utilizzate per la commercializzazione dei prodotti e che sarebbero state fittiziamente intestate a prestanome. Il meccanismo per evadere l’Iva, si sarebbe basato sul ricorso a diverse società “cartiere”, che avrebbe permesso agli indagati di guadagnare tantissimo, praticando – per via del presunto omesso versamento delle tasse – anche prezzi molto competitivi sui prodotti, destinati a note catene della grande distribuzione, del fai da te e del bricolage presenti con i loro punti vendita su tutto il territorio nazionale.

Gli indagati sono in tutto 21 e sono coinvolte nell’inchiesta 20 società, che si trovano soprattutto nel triveneto. Le tasse evase sono ancora in fase di quantificazione, ma ammonterebbero secondo una prima stima ad oltre 10 milioni.
(fonti Guardia di Finanza e Palermotoday)

Nel 2017 una delle ditte di pellet riconducibili a La Rosa occupava un capannone dell’insediamento produttivo Libero Grassi a San Cipirello, nonostante avesse ricevuto una interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Verona.


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