SAN CIPIRELLO. L’opera non venne mai realizzata: il Comune non pagherà la progettazione del collettore fognario. In tutto 49 mila e 667 euro.
A deciderlo nei giorni scorsi è stata la terza sezione civile del Tribunale di Palermo. Il giudice monocratico Giuseppe Rini ha accolto l’opposizione presentata dal Comune, assistito l’avvocato Gaspare Catanese, contro il decreto ingiuntivo dell’ingegnere che progettò il collettore fognario. Si chiude così una vicenda ultratrentennale.
L’incarico di progettazione e direzione dei lavori dell’opera venne, infatti, affidato all’ingegnere C. S. nel 1985. Ed il progetto venne ultimato nel 1993. Ma l’opera non venne completata per problemi tecnici e per il fallimento di una delle ditte della società incaricata di costruire il collettore.
Nel frattempo l’ufficio tecnico comunale chiese all’ingegnere un adeguamento alle nuove normative regionali. Adeguamento che, a detta del Comune, non avvenne. Nel novembre 2016 l’ingegnere progettista, assistito dagli avvocati Andrea Caronna e Sabrina Donato, presentò così un decreto ingiuntivo per il pagamento di 49 mila e 667 euro. Di cui 37 mila per il progetto, la restante parte come contributi previdenziali, Iva e rimborsi spese. Somme che ebbero un parere di congruità da parte dell’ordine degli ingegneri.
Nello stesso anno il Comune affidò all’avvocato Catanese l’incarico di rappresentarlo in tribunale. E la linea difensiva si è basata in questi anni sul mancato finanziamento dell’opera. Le vicissitudini burocratiche fecero cadere, infatti, in perenzione le somme presenti nel bilancio comunale e destinate al collettore.
Determinante è stata nella controversia la clausola contrattuale in base alla quale “in caso di mancato finanziamento dell’opera, il professionista rinuncia a qualsiasi onorario anche a titolo di rimborso spese”. Il Comune di San Cipirello inoltre, negli anni, non avrebbe avuto colpe per la mancata realizzazione dell’opera. (*LEAS*)
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