San Giuseppe Jato. Frana in via Piana degli Albanesi: assolti l’ex sindaco Giuseppe Siviglia e due tecnici comunali . Per la terza sezione del Tribunale di Palermo il fatto non sussiste. I tre non ebbero, secondo i giudici, responsabilità per uno smottamento che danneggiò un’abitazione privata.
La frana risaliva al 2009 e i suoi effetti si erano protratti al maggio 2012, quando vennero effettuati i primi interventi. Il reato poteva essere prescritto, ma i giudici sono entrati nel merito e hanno ritenuto estranei ai fatti i tre imputati.
Per Siviglia e per Giacomo Ferraro, al tempo geometra del Comune ed oggi in pensione, l’accusa era omissioni di atti d’ufficio e abuso d’ufficio. Il Pm Claudia Ferrari aveva chiesto una condanna a 8 mesi.
Per l’ingegnere Filippo Roppolo, capo dell’Ufficio tecnico, la richiesta era invece di un anno e due mesi di reclusione. Nei confronti di quest’ultimo l’accusa era di aver agito dolosamente perché comproprietario del terreno confinante. In pratica, secondo il Pm, intervenire per rimuovere i detriti avrebbe fatto deprezzare anche il suo terreno.
A costituirsi parte civile erano stati i cugini Francesco, Giuseppe e Roberto Ferrara, assistiti dall’avvocato Salvino Caputo. 300 mila euro la richiesta di risarcimento presentata. A difendere gli imputati invece gli avvocati Diego De Stefani, Tiziana Pantina e Sergio Monaco.
Gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza non sarebbero stati effettuati sebbene più volte sollecitati dai proprietari danneggiati, avevano sostenuto l’accusa e la parte civile. Ma la frana, secondo quanto riferito in aula da una serie di testimoni, non aveva provocato un dissesto idrogeologico tale da creare pericoli incombenti per la pubblica e privata incolumità. I danni al terreno e all’edificio dei querelanti sarebbero stati cioè relativi. «Avevamo le carte in regola – ha dichiarato l’ex sindaco Siviglia al Giornale di Sicilia – e non ci furono omissioni né abusi. La questione è stata strumentalizzata contro di noi solo per motivi politici».
