venerdì, Aprile 26, 2024

Giammalva replica alle accuse di Geluso: “E’ ormai allo sbando”

Per l’ex vicesindaco Abruzzo: “E’ un tentativo di mascariamento”

SAN CIPIRELLO. E’ polemica per le accuse lanciate da Vincenzo Geluso. Martedì sera, in aula consiliare, il primo cittadino aveva avanzato sospetti su possibili condizionamenti mafiosi durante la passata sindacatura.

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Da novembre la sua amministrazione è oggetto di un accesso ispettivo antimafia da parte della Prefettura di Palermo. A replicare alle sue accuse è stato l’ex sindaco Tonino Giammalva: “Le dichiarazioni del sindaco mi lasciano del tutto indifferente. E lo invito a recarsi senza alcun indugio presso la locale stazione dei carabinieri o direttamente presso la Procura della Repubblica per riferire tutto ciò che è di sua conoscenza, consegnare eventuale documentazione o qualsiasi altro materiale in suo possesso.

Il sindaco – scrive Giammalva – appare oramai da diverso tempo allo sbando, sia sotto il profilo amministrativo che politico. Il suo unico obiettivo sembra essere il ricomporre in modo del tutto approssimativo e spiccio una immagine politica ed istituzionale che non c’è più, o che forse non c’è mai stata. Nel Comune di San Cipirello regna sovrana l’anarchia istituzionale e burocratica. E mi resta comunque difficile comprendere la necessità di tutta questa teatralità, alquanto scialba e sterile”.

Geluso martedì sera, in aula consiliare, ha comunicato di avere informato la Commissione antimafia dell’esistenza di una foto che ritrae l’ex vicesindaco insieme ad un esponente della locale famiglia mafiosa. Il sindaco ha anche avanzato sospetti sull’assenza dell’allora vicesindaco nella giunta per la costituzione di parte civile contro il clan locale.

A rispondere alle accuse è Antonella Abruzzo, che in quei mesi ricopriva l’incarico di vicesindaco: “In occasione della giunta del 12 marzo 2014 ero assente perché mi trovavo a Roma in veste ufficiale per partecipare ad un’iniziativa del Parlamento della legalità”. Abruzzo, praticante avvocato, ha reso noto che acquisirà gli atti della seduta consiliare per valutare possibili azioni legali.

Ma intanto precisa: “Quella foto fu scattata nel luglio del 2017, quando non ricoprivo nessuna carica pubblica. E sono indignata perché mi pare ci sia in atto un tentativo di “mascariamento” da parte di chi è sottoposto ad un controllo ispettivo antimafia”.
LEANDRO SALVIA

Il comunicato di replica di Giammalva

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