sabato, Aprile 27, 2024

San Giuseppe Jato “città dei bambini” nel ricordo di Giuseppe Di Matteo

SAN GIUSEPPE JATO. L’11 gennaio del 1996, nelle campagne di contrada Giambascio, la mafia uccise il piccolo Giuseppe Di Matteo. La vittima non aveva ancora compiuto 15 anni quando venne strangolato con una corda da Vincenzo Chiodo e sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca. L’allora capomafia jatino che il 23 novembre del ’93 lo aveva fatto rapire. L’obiettivo era spingere il padre, Santino Di Matteo di Altofonte, a ritrattare le informazioni sulla strage di Capaci. Così Giuseppe rimase in prigionia per 779 giorni. Gli ultimi sei mesi, per il venir meno della disponibilità di altri nascondigli, fu portato in contrada Giambascio. Dove i Brusca avevano fatto costruire un bunker sotterraneo. Fu lì che venne ucciso 8 giorni prima del suo 15° compleanno.

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Domani, nel 27° anniversario di quella disumana esecuzione, la Commissione straordinaria, che guida il Comune sciolto per mafia, ha organizzato una giornata commemorativa insieme a scuole e associazioni. “Filo conduttore della cerimonia commemorativa – fanno sapere – sarà, infatti, la partecipazione attiva dei ragazzi, protagonisti e promotori degli eventi organizzati, il cui fattivo apporto costituisce elemento imprescindibile per una reale rinascita del territorio e della comunità locale”.

Il programma della giornata commemorativa

Il primo appuntamento è alle ore 9, al Giardino della Memoria in contrada Giambascio. Qui il Gruppo Archeologico Valle dello Jato e i delegati degli istituti scolastici piantumeranno tre alberi di ulivo. Alle 10 e 30, nell’aula consiliare della Casa del Fanciullo, si terrà una seduta straordinaria del Baby Consiglio comunale, composto da consiglieri “under 14”. Nel corso della seduta verrà donata al Sindaco di Altofonte, paese di origine di Giuseppe Di Matteo, una essenza arborea proveniente dal Giardino della Memoria. A seguire, in via Spagna, verrà intitolato a Di Matteo il “Parco urbano” realizzato su un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Si trova a valle del centro abitato, in contrada Mortilli, dove i soci della cooperativa “Placido Rizzotto” hanno piantato alcuni alberi donati da “AzzeroCO2”: la società costituita da Legambiente e Kyoto club, in virtù del protocollo d’intesa denominato “Mosaico verde”, in partnership con “Green Heros”.

Il terreno confiscato in contrada Mortilli destinato a parco urbano

Il progetto “Parco urbano” con fondi del Ministero dell’Interno

Il progetto del “Parco urbano Giuseppe Di Matteo” è stato finanziato con i fondi assegnati al Comune dal Ministero dell’Interno: 864 mila euro che serviranno a realizzare un’area giochi, completare la pista di pattinaggio e sistemare i locali comunali dell’ex Casa del Fanciullo. L’idea di realizzare un parco a valle del centro abitato era stata lanciata alcuni anni fa. E adesso, grazie ai fondi destinati ai Comuni sciolti per mafia, si potrà concretizzare.

“La realizzazione del Parco urbano su un bene confiscato alla mafia – si legge in una nota della Commissione – è segno tangibile della restituzione alla comunità di quanto alla stessa sottratto con violenza e illegalità. E la messa a dimora delle piante in quest’area simboleggia l’auspicio di porre nuove radici su cui sviluppare la rinascita del territorio all’insegna dei principi di giustizia sociale e ambientale”. L’obiettivo è fare di San Giuseppe Jato la «Città dei bambini».

LEANDRO SALVIA


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